La preadolescenza è quell'età che va indicativamente dai 10 ai 14 anni. Ci troviamo non più di fronte a dei bambini ma non ancora a degli adolescenti, iniziano i cambiamenti corporei e anche il pensiero cambia. Al giorno d’oggi la preadolescenza è fortemente cambiata rispetto al passato, sia in termini di età di ingresso sia in termini di cambiamenti. Una volta la ‘finestra’ che precedeva l’adolescenza era molto più ristretta di oggi e sicuramente aveva un inizio più tardivo. Al giorno d’oggi inoltre i cambiamenti della preadolescenza sono, per molti motivi, molto più marcati che in passato, con un ingresso nella sessualità più precoce e una richiesta di autonomia dai genitori più ampia, vedi l’utilizzo precoce e autonomo dei social. In tutto questo sconvolgimento non si può dimenticare che il corpo cambia velocemente, modifica le proprie forme e segna l’ingresso in quel mondo di mezzo che è l’adolescenza. Arriva il primo ciclo mestruale, le prime eiaculazioni, compaiono i peli, il seno, cambia la voce, si sviluppano gli organi genitali. Cambia la pelle e l’odore del corpo. I ragazzi si trovano da un giorno all’altro in un corpo nuovo e nasce spontanea la domanda ‘Cosa mi sta succedendo?’. I cambiamenti fisici esercitano un effetto profondo sui preadolescenti, in quanto influenzano l’immagine di sé, l’autostima, la popolarità. La preadolescenza diventa uno spazio di transizione necessario alla costruzione di un rapporto nuovo con se stessi e con gli altri. I fattori che possono influenzare il modo in cui il preadolescente reagisce ai cambiamenti corporei sono vari ma possiamo individuare i fattori personali, dovuti alla propria storia e alle proprie esperienze, il confronto tra i pari (una pubertà anticipata o tardiva rispetto ai pari può avere delle ripercussioni anche forti) e dei fattori culturali dovuti a quella specifica cultura in cui il preadolescente si trova. Il cambiamento corporeo richiede un importante lavoro psichico di riassetto dell'immagine mentale del proprio corpo (tutti abbiamo in mente la goffaggine degli adolescenti che non hanno ancora ben incamerato il corpo nuovo). A questa si associa anche una mentalizzazione del proprio corpo, attraverso la quale il preadolescente e adolescente deve trovare una nuova sistemazione del nuovo corpo nel proprio assetto mentale, con tutti i sentimenti di amore e odio, di gioia e di fatica, che accompagnano questa esperienza. E’ però, a differenza del passato, un corpo che viene precocemente studiato, confrontato con i social, analizzato al millimetro per vedere di quanto è simile e di quanto (ovviamente) differisce da quelli proposti dalla pornografia. Arriva il cambio del corpo che per forza è diverso da quello che i ragazzi avevano visto online, differente da quello confrontato, atteso e sognato. C’è un confronto che accompagna ogni cambiamento. A tutto questo va aggiunto che in preadolescenza si comincia a sperimentare un nuovo mondo emotivo, molto più complesso e articolato rispetto a quello dell’infanzia. La difficoltà nel vivere nuove emozioni si intreccia con il senso di inadeguatezza per questo nuovo corpo e attraverso il corpo viene espressa. A partire dai nuovi gesti e movimenti, le nuove sensazioni corporee come l’eccitazione sessuale, fino a giungere al corpo come possibile luogo di espressione dei disagi adolescenziali, vedi disturbi del comportamento alimentare, autolesionismo, sostanze.
Il rapporto con il proprio corpo è uno dei temi più profondi e complessi del periodo preadolescenziale e adolescenziale. In questo spazio i ragazzi non vanno lasciati soli a gestire questo cambiamento davanti allo schermo e ai social ma è importante che i caregiver attivamente ne parlino con i ragazzi, senza aspettare che siano loro a farlo e senza imbarazzarsi davanti a queste tematiche.
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dottoressa laura minconePsicologa e Sessuologa Categorie
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Dicembre 2021
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