Il NYC Department oh Health and Mental Hygiene ha pubblicato delle linee guida sui comportamenti da tenere riguardo alla sessualità in questo momento di emergenza per il Covid19 (qui la pagina dove potete trovare l'articolo in inglese). Cosa dicono queste linee guida? Che molto ancora è sconosciuto riguardo a questo virus, che si trasmette dalla saliva o dal muco di una persona infetta, che da ricerche recenti sembra che si possa trovare nelle feci ma non nel liquido spermatico o nelle secrezioni vaginali. Quello che è opportuno fare in questo momento per avere una vita sessuale serena e libera dalla paura è cercare di avere rapporti con il partner stabile, quello con cui si convive, per prevenire la diffusione del virus. Evitare invece di avere rapporti occasionali, con partner non abituali o comunque con chi è fuori dalla nostra cerchia ristretta. Ora siamo quasi tutti in isolamento e seguire queste raccomandazioni sembra relativamente semplice, o comunque non è il nostro primo pensiero quando abbiamo in mente il Covid19. Cosa succederà però dopo? Quando potremo lentamente ritornare ad una normalità? Sempre più esperti sembrano concordi nel dire che non possiamo immaginare un ritorno veloce e improvviso alla vita che conoscevamo prima. Molto probabilmente dovremo adattarci a un primo momento in cui riprenderanno solo alcune attività, ci si potrà recare nei luoghi chiusi solo con mascherine e guanti, bisognerà tenere il distanziamento sociale. Tutto questo monitorando l'andamento dei contagi del virus in modo da verificare se le misure adottate sono sufficienti o meno. Ma in questo periodo del quale nessuno sa ora indicarci la durata, che ne sarà della sessualità? E' un ambito dove il contatto fisico è generalmente essenziale, pelle contro pelle, respiro su respiro. Come si comporteranno tutte quelle persone che non hanno o non vogliono avere un partner stabile? Tutte quelle persone che sono in cerca dell'amore e non lo hanno ancora incontrato? Sono domande alle quali è difficile rispondere ora ma che è giusto farci. Il rischio più grande è che il distanziamento sociale conduca a una sessualità sempre più mediata dai mezzi virtuali, una sessualità senza pelle, senza respiri, senza contatto, senza le persone reali ma relegata ai soli sex toys. Non dobbiamo pensare a questa come la nuova sessualità. Dobbiamo da subito cercare di non evitare la sessualità ma reinventarla. Cerchiamo di usare le tecnologie nel modo giusto, usiamole per giocare nella sessualità e sentirci vicini, ma affianchiamole alla fantasia, alle parole, al gioco che sta negli sguardi senza demandare tutto al virtuale. Ritorniamo all'eccitazione del vedere e non vedere, del raccontare, del fantasticare. In attesa che sia possibile tornare a una sessualità 'di pelle'.
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dottoressa laura minconePsicologa e Sessuologa Categorie
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Dicembre 2021
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